Vi sono attualmente in commercio due tipi di gomme: quelle naturali e quelle sintetiche.
Le gomme naturali, (pare) secondo la normativa UNI 7703, si ottengono coagulando il lattice ricavato da alcune piante tropicali. Hanno ottime caratteristiche meccaniche ma scarsa resistenza agli agenti atmosferici, alla temperatura ed a molti composti chimici.
Le gomme sintetiche vengono prodotte a partire da semplici idrocarburi generando lattici artificiali successivamente coagulati, sono attualmente disponibili molti elastomeri artificiali come EPDM SBR NBR FMQ VMQ CR che hanno caratteristiche meccaniche e di resistenza chimica assai diversificate tra loro.
Le gomme servono a coprire un’infinità di esigenze applicative, dalla guarnizione agli antivibranti, nelle sospensioni, per costruire tappeti antiscivolo, elementi elastici, calzature, pneumatici, isolare i cavi elettrici, costituire tubi per varie applicazioni, nastri trasportatori, borse per l’acqua calda, canotti, galleggianti e altri manufatti.
La loro durezza viene espressa in gradi Shore secondo la scala A.
In linea di massima le pare variano tra i 35 ed i 60 gradi A, mentre le gomme sintetiche tra i 55 e gli 80 gradi A, essendo la durezza tanto più elevata quanto maggiore è il grado.
Al fianco delle gomme compatte esistono poi, nelle stesse tipologie di mescola, quelle espanse (dette mousse ed ottenute per espansione chimica o fisica) che grazie alla loro sofficità permettono ottime tenute con bassi serraggi. Vengono prodotte sia a cellule chiuse che a cellule semichiuse o aperte.
Una famiglia di elastomeri (gomme poliestere) particolari è costituita da materiali conosciuti sotto le sigle Vulkollan, Adiprene, Vulcaprene, che annoverano un’ ottima resistenza alla trazione, allo strappo, all’abrasione e che resistono all’aria a temperatura elevata.
Settori di applicazione