
Troppo spesso i materiali fonoassorbenti sono vittime di sevizie applicative che nella quasi totalità dei casi finiscono per screditare il loro buon nome.
I materiali espansi fonoassorbenti come la resina di poliuretano (poliestere) vengono fabbricati in prima approssimazione in due diversi tipi, i fonoassorbenti (solo poliuretano) e i fonoimpedenti/assorbenti (poliuretano con una o più masse). Sia gli uni che gli altri possono avere anche il film di protezione (polvere e olio) in vari materiali (poliuretano, alluminio, mylar alluminizzato ecc ecc) e/o l’adesivo (anche in questo caso di vari tipi, alcuni dei quali dalle prestazioni eccezionali).
Nel caso di Gecam sono previsti anche accoppiati speciali che prevedono un sandwich di più materiali per soddisfare esigenze specifiche ma che comunque rientrano nelle due categorie sopra menzionate.
Vediamo ora gli errori più comuni.
Materiali fonoassorbenti
Sono materiali leggeri anche se hanno la pelle di protezione e l’adesivo, pertanto nella maggioranza dei casi il montaggio con il solo adesivo ricoperto dal liner di protezione è abbastanza sicuro.
Diciamo abbastanza in quanto l’adesivo limita verso il basso le prestazioni del poliuretano in fatto di temperatura. Un collante standard già a 60 gradi continui ha dei problemi.
Va da sé che volendo investire in un buon biadesivo sul mercato esistono una pluralità di ottimi adesivi per varie esigenze applicative. Purtroppo il loro costo è elevato non in assoluto ma relativamente al prodotto a cui vanno accoppiati.
Non dimentichiamo inoltre che spesso si trascura la pulizia della superficie da adesivare (ottimo a questo riguardo l’alcool isopropilico che costa poco e sgrassa alla perfezione) in quanto talune vernici sono ostiche e refrattarie ai collanti.
I più esperti e virtuosi infatti utilizzano materiali come il mastice neoprenico (Bostik ad esempio) che permette di avere un fissaggio certo anche a temperature più alte. Aggiungiamo che è presente sul mercato un tipo di adesivo bicomponente applicabile a spruzzo senza il noto effetto dell’over spray che coniuga sia il vantaggio di un ottimo incollaggio che il poter fare l’operazione senza trasportare la macchina da insonorizzare in cabina di verniciatura in quanto il materiale non è tossico e può essere spruzzato in linea.
Poliuretani con adesivi standard protetti da liner possono essere applicati su superfici con angoli anche stretti se di spessore non troppo elevato (20/30 mm) mentre oltre diventa d’obbligo l’adesivo “riportato” (Bostik o come suggerito qui sopra).
In questi casi sarebbe bene confrontarsi con il ns ufficio tecnico che può suggerire geometrie vantaggiose sia dal punti di vista della bontà dell’incollaggio nei punti critici e pure nello sfruttamento ottimale del materiale nel caso si debbano affrontare tagli nei punti critici (angoli e/o strettoie).
Materiali fonoassorbenti/fonoimpedenti
Qua il discorso cambia radicalmente: non si può utilizzare il solo adesivo con liner di protezione in quanto le masse di fonoimpedenza, pesanti, tendono a staccare nel tempo il prodotto. Il fenomeno si evidenzia maggiormente nei particolari incollati “a cielo” nelle cabine ad esempio e in genere d’estate quando l’adesivo tende a rammollirsi col calore.
L’unica alternativa è il mastice o come detto l’adesivo “riportato”.
Bisogna tuttavia aggiungere che se il particolare è importante, diciamo oltre il mezzo metro quadrato tanto per fissare le idee, e dispone di una o addirittura due masse, è d’obbligo ricorrere ai cosiddetti chiodi, rondelle plastiche o metalliche, meglio se di ampia superficie (3o mm di diametro o più) in quanto in questi casi non è solo la tenuta del materiale sulla superficie ( lamiera) ma il peso del sandwich a compromettere anche l’incollaggio fatto in fabbrica tra la massa (gomma) e il poliuretano.
Va da sé che il materiale con le masse non può essere applicato facendogli compiere curve pena il distacco quasi immediato. Se proprio non si può spezzare in più pezzi il fonoassorbente è necessario prevedere chiodi immediatamente prima e dopo la curvatura.
Chiudiamo queste note applicative ribadendo che in tutti i casi è imprescindibile la pulizia della superficie con un prodotto sgrassante, meglio se non pericoloso per l’inalazione come ad esempio l’alcool isopropilico. Ricordiamo in ultimo che il diluente alla nitro, contrariamente a quello che si pensa, non pulisce anzi lascia un velo grasso.